“La falsità è così facile, la verità invece così difficile”
Mary Ann Evans – George Eliot
La nostra filosofia
Le Parole hanno un Peso.
Un Peso Specifico. Tutte le Parole: positive, negative, perfino quelle apparentemente neutre. Le Parole danno forma ed esprimono il pensiero, veicolano le idee e, ancor di più, orientano le azioni. Le Parole che pronuncio e le Parole che ascolto. E anche come le ascolto.
Il Peso delle Parole nasce per ricordarci che il linguaggio non descrive il mondo, ma lo costruisce.
Questo bracciale è un simbolo di consapevolezza: un promemoria quotidiano, un invito ad usare le Parole come atti di responsabilità personale e collettiva, che possano generare cambiamento.
“La falsità è così facile, la verità invece così difficile”
Mary Ann Evans – George Eliot
Ogni parola che utilizziamo plasma pensieri, relazioni e realtà.
Non c’è pensiero senza Parola. Non c’è gesto, azione, oggetto, situazione, valore…senza Parole che lo definiscano.
Quando chiamiamo le cose col nome sbagliato, le stiamo pensando col nome sbagliato; e stiamo dando loro il valore che a quel nome è associato.
Quando diamo alle cose il nome sbagliato, attiviamo le azioni sbagliate.
Quando non diamo Peso alle Parole, miniamo la fiducia in un linguaggio condiviso, che è il patto alla base di ogni società.
Come decidiamo di nominare la realtà, determina le caratteristiche della realtà stessa e la tipologia di relazione che si vuole instaurare tra gli individui di una stessa comunità.
Femminicidi, Bullismo, Patriarcato, “macchine del fango”, politica, informazione, ma anche rapporti interpersonali…
Tragedie sociali che stiamo vivendo in maniera sempre più angosciante, ambiti in cui da tempo le Parole legittimano ciò che a volte legittimo non è.
Ma quando vale tutto, non vale più nulla. E la confusione annienta la capacità di discernimento e di pensiero, togliendo libertà a ciascuno di noi.
Sottovalutare i nomi delle cose è l’errore peggiore del nostro tempo, che vive molte tragedie, ma soprattutto vive quella semantica, che è tragedia etica. […] Sbagliare nome vuole dire sbagliare approccio morale e non capire più la differenza tra il bene che si vorrebbe e il male che si finisce a fare. […] La politica del linguaggio in questo scenario non sembra la cosa più importante da perseguire, ma è invece quella da cui prendono le mosse tutte le altre, perché il modo in cui nominiamo la realtà è anche quello in cui finiamo per abitarla.
Michela Murgia
Questo bracciale è un talismano.
Non un oggetto magico, ma un oggetto necessario.
Non serve a proteggerti, ma a richiamarti alla consapevolezza e alla responsabilità.
Un promemoria portatile da indossare ogni giorno.
Pensato per chi sa che le relazioni, piccole o grandi, si costruiscono attraverso le Parole che usiamo.
Ognuno di noi è Alchimista della propria realtà e della propria società: è il potere delle Parole e lo detiene ciascuno di noi.
Chi lo indossa non cerca approvazione. Sceglie di esserci. Di essere un attivatore di cambiamento. Di trasformare ogni conversazione.
Come la goccia che plasma la roccia. Goccia dopo goccia.
Perché ogni Parola ha un impatto. Ogni Parola evoca un valore. Ogni Parola genera un’azione.
Ti diamo il potere di trasformare il mondo, in base a come decidi di nominarlo.
"Il linguaggio non descrive il mondo. Lo costruisce."
George Steiner
Due forme speculari che, nel toccarsi in un punto luminoso, evocano il dialogo.
Ricorda le nuvolette dei fumetti, due pensieri che si incontrano. Ma anche due gocce d'acqua.
Acqua che pulisce. Acqua che disseta. E, soprattutto, acqua che, goccia dopo goccia, plasma la roccia.
L'acqua, con la sua essenza, diventa metafora del linguaggio: le Parole plasmano pensieri, relazioni, società. Goccia dopo goccia.
La scelta del blu non è solo legata all'acqua: il blu evoca libertà e affidabilità perché il linguaggio è un patto di fiducia tra gli individui di una stessa società e la fiducia genera libertà.
Questo segno racchiude l'intento del progetto: ricordarci che ogni Parola ha un Peso e che utilizzare le Parole con consapevolezza è un atto di responsabilità, personale e collettiva.
"Dare il nome giusto alle cose può essere un gesto rivoluzionario"
Gianrico Carofiglio
Battuta…o patriarcato?
Libertà di espressione…o menzogna?
Guerra o genocidio?
Rabbia…o violenza?
Aggressività…o dissenso?
Raptus…o cultura del possesso?
Apprezzamento…o molestia?
Ragazzata…o vandalismo?